LA STORIA

"Palazzo Mangione" fu costruito alla fine dell'Ottocento. 

L’area nella quale sorge l’attuale edificio fu occupata fino al 1901 da un modesto fabbricato che constava di un solo piano con ingresso sulla via Giambertoni e di un interrato al quale si poteva accedere dalla Salita Giambertoni ( uno stretto vicolo in cui oggi sorge il Teatro della Posta Vecchia). L’antico “catoiu” veniva utilizzato come magazzino per la raccolta di generi alimentari e di prodotti agricoli.
Nel 1901 la proprietaria del magazzino, Angelina Caruana decise di cedere la struttura ai parenti Arcangela Montana e Girolamo Mangione, novelli sposi. Questi provvidero immediatamente ad iniziare i lavori di ristrutturazione facendo erigere il primo piano. Successivamente, la figlia Angela Mangione sposò il Rag. Vincenzo Moscato e diedero alla luce Giovanni Moscato, grande artista agrigentino nonché creatore e direttore del Teatro della Posta Vecchia, e Giuseppe Moscato, medico anestesista oggi in pensione. 

Dall’ ingresso principale del piano terra, nel punto in cui prima si trovava il portone del magazzino, si accedeva e si accede tutt’ora ad un piccolo atrio che porta alla scalinata che immette al piano nobile.L’appartamento si sviluppa in lunghezza, seguendo un asse principale che dalla cucina arriva alle ultime camere da letto.

Il salone è posto al centro dell’abitazione e riceve luce da un’unica finestra che prospetta a mezzogiorno; sul soffitto del salone sono posti gli affreschi eseguiti nel biennio 1902-1903 da Pasquale Sozzi. 



Perche' Alloggio della Posta Vecchia?


Il locale in cui sorge il Bed and Breakfast fu inizialmente utilizzato per ospitare gli attori ed artisti che negli anni si sono esibiti nel piccolo " Teatro della Posta Vecchia"; quest'ultimo nasce nel 1996 dalla volontà di Giovanni Moscato, e trae il nome dal contesto urbano in cui è posto. 
Tutta la zona di Via Giambertoni, infatti, dagli agrigentini è chiamata col termine di “Posta Vecchia” perché sin dal 1859 e fino al 1897 tanti immobili di Via Giambertoni furono, dal vecchio Marchese Ignazio Giambertoni, affittati alle “Regie Poste e Telegrafi”. I locali adibiti ad uffici insistevano su i due fronti della Via; i servizi, come rimesse per le carrozzelle o per gli Omnibus e per il deposito di pacchi e bagagli venivano ad occupare alcuni grandi catoi dei piani terreni ai nn. 10-12 e 14 della Via, mentre gli uffici occupavano i piani superiori del Palazzo Giambertoni, accanto all’ingresso di Salita Giambertoni. Anche l’immobile degli avi di Giovanni Moscato, dove attualmente opera il Teatro, venne affittato dai signori Siracusa di Girgenti, che avevano ottenuto l’appalto delle Poste, per lo svolgimento del Servizio Pubblico, con decreto del Re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone.